È incredibile la rapidità con cui il cinema diventa protagonista della vita culturale di tutto il mondo se si pensa che, dalla prima proiezione dei fratelli Lumière alla fine del XIX secolo, a quella del primo cortometraggio di Charlie Chaplin, “Charlot giornalista”, passano appena 15 anni.
Eppure è così: trasferitosi a Hollywood, il meglio del settore dell’epoca inizia a lavorare in modo sistematico a un’industria di divertimento di massa che in breve fatturerà milioni di dollari.
Come fu che Hollywood divenne… Hollywood
Hollywood approfitta involontariamente anche della Prima Guerra Mondiale che imperversa in Europa e ne blocca la produzione cinematografica, diventando l’unica industria del settore attiva, in grado di produrre quasi il 90% di tutti i film. Sono gli anni del boom del cinema comico, con attori di spicco quali il già citato Charlie Chaplin, Stanlio & Ollio, Harry Langdon, Buster Keaton e Harold Lloyd. È una comicità basata sulla mimica e le acrobazie, data la mancanza del sonoro, che verrà introdotto negli USA durante gli anni ’30.
Il grande balzo in avanti avviene proprio con l’introduzione dell’audio: finalmente completi di tutto, i film diventando dei veri e propri prodotti di consumo da realizzare in catena di montaggio come un’industria qualsiasi. Hollywood si afferma definitivamente come leader mondiale, infliggendo però ai suoi dipendenti rigidi orari di lavoro e ferree regole di produzione.
L’affermazione globale significa fama ed è infatti questa l’epoca dei primi grandi divi hollywoodiani: alcuni di questi sono Clarke Gable, Humphrey Bogart, James Cagney, Gary Cooper, Fred Astaire e John Wayne. Accanto a loro, molti registi cercano di sfuggire agli schemi imposti dalle case di produzione, realizzando alcuni dei capolavori della cinematografia di tutti i tempi: sono Orson Welles, Frank Capra, Victor Fleming e molti altri.
E tuttavia il cinema mondiale non è solo quello americano. La sua seconda patria è l’Italia, dove si afferma il movimento filosofico del Neorealismo, teso a mostrare la realtà in modo oggettivo attraverso dialoghi in una lingua realmente parlata e l’uso di eventi realmente accaduti.
Il Neorealismo vive in strada all’aperto e trova lì i suoi interpreti, affermandosi soprattutto dopo la fine della terribile esperienza fascista. Registi come Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti e Pierpaolo Pasolini riscrivono i canoni del cinema contemporaneo a tal punto da influenzare analoghi movimenti negli altri paesi europei e persino negli USA.